Montone

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Chiesa di San Francesco

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Il rione detto di Borgo Vecchio fa da splendida cornice ad uno dei monumenti più insigni di Montone: la chiesa e l'annesso convento di San Francesco. La chiesa di San Francesco, con l’adiacente convento, è ubicata alla sommità di una delle due alture che formano il centro di Montone, in posizione dominante rispetto alla vallata su cui affaccia.
L’impianto è a navata unica con presbiterio leggermente rialzato ed abside poligonale arricchita da una bella bifora centrale e monofore laterali.
La copertura della navata è costituita da grosse capriate lignee, mentre l’abside è coperta da una volta unghiata, rinforzata da costoloni.
La facciata a doppio spiovente, realizzata in sottili filari di pietra squadrata irregolarmente, è preceduta da un portico di fattura seicentesca.
Il portale, realizzato nel 1514 da Antonio Bencivenni da Mercatello, è sormontato da un semplice e sobrio rosone.
L’abside è impreziosita da un coro ligneo scolpito e dipinto, risalente alla fine del Quattrocento. Sulle pareti, da vedere, l'interessanta apparato decorativo a fresco per lo più a carattere votivo cui si aggiungono opere e suppellettili provenienti da edifici religiosi del territorio. Nel primo altare di sinistra l'affresco commissionata al pittore Bartolomeo Caoprali da Braccio Fortebraccio, Sant'Antonio da Padova tra il Battista e l'Arcangelo Raffaele con Tobiolo, firmato e datato 1491.
Le tracce di ulteriori decorazioni pittoriche, ritrovate sulla quasi totalità delle pareti dell’edificio, possono essere considerate come segno di diffusione, nel primo quarto del XV secolo, della cultura tardogotica in zona tifernate.
Nell'abside il ciclo di affreschi del pittore ferrarese Antonio Alberti, XV secolo, con le Storie di San Francesco.
Costruita nel XIV-XV secolo, secondo i canoni tipici delle organizzazioni monastiche “minori” dell’area umbro-toscana, la chiesa ha subito in varie epoche piccoli rimaneggiamenti che non hanno manomesso il carattere originario del complesso.
Dopo l’abolizione dei conventi da parte del clero, avvenuta nel 1810, la chiesa non ha più officiato regolarmente, favorendo un crescente stato di abbandono che ha condotto il complesso ad un estremo stato di degrado.
I restauri operati nella seconda metà del XX secolo hanno ripristinato il presunto aspetto originario della chiesa, con l’apertura di una piccola bifora sul lato nord-est dell’abside, la riapertura della grande bifora di fondo e il tamponamento di due finestre rettangolari sul lato sud.
Attualmente appartiene al Comune di Montone che ha provveduto al restauro definitivo è ne ha fatto sede del Museo.
Delle meravigliose opere d'arte che l'arricchivano, due si trovano attualmente a Buckingham Palace ed alla National Gallery di Londra: la Madonna in trono con Bambino e Santi di Berto di Giovanni e la Madonna in gloria di Luca Signorelli.
Restano gli affreschi di Bartolomeo Caporali eseguiti per l'altare votivo dei Fortebracci e la tela dipinta a tempera raffigurante la Madonna del Soccorso (il Gonfalone), attribuita allo stesso autore, dove in basso è rappresentata la Montone dell'epoca. Lo splendido portone in legno di noce è un'opera d'intarsio di Antonio Bencivenni da Mercatello (1519)